Rimini | Gli eventi e la politica degli “amici” raccontati dai 5Stelle in salsa brasiliana
Nel mirino dei 5Stelle riminesi oggi la gestione degli eventi in città a Rimini, con un affondo al ritmo di samba rispetto a quello che potrebbe sembrare un rapporto privilegiato tra il sindaco di Rimini e assessore al turismo, Andrea Gnassi, e il proprietario di uno dei locali del porto e rappresentante del consorzio degli operatori del porto, Lucio Paesani. Rapporto alla base, secondo i grillini, della fine della 9bar sostituita dalla Carnival street parade del prossimo 3 agosto.
“Lucio Paesani patron del Coconut, legale rappresentante del Consorzio del porto, organizzatore della Molo street parade, della Carnival street parade e, da come parla, con molti interessi anche nella Notte rosa, ormai esce tutti i giorni sui giornali in difesa del suo ‘assessorato’. Ma come è possibile che senza delibera alcuna del Consiglio comunale sia permesso ad un privato di primeggiare su tutti gli altri a costo di spegnere tutte le altre idee, magari valide come la 9 bar?”, si domandano dal Mov, dove sulla faccenda hanno le idee molto chiare. Soprattutto sul fatto che il rapporto dura da tempo e non passa attraverso le normali prassi amministrative.
“Questa 'costola comunale' – spiegano – non si occupa solo di concessioni di spazi, ma anche di contributi. Un esempio? Il contributo del Comune di 50mila euro al Consorzio del porto per la Molo e Carnival street parade è passato proprio per le riorganizzate mani e non ci vuole un genio per capire che anche the Wheel, la ruota, società facente sempre parte del Consorzio sopracitato, ha ricevuto la concessione sempre dal medesimo ufficio. Cosa c’è di male? Niente… a parte il fatto che avere il privilegio di occupare piazzale Boscovich con un villaggio promozionale, per tutta l’estate, a 918,89 euro (più 45 euro di tassa regionale per carità) poteva interessare anche a qualcun altro e non ci pare che questa opportunità sia stata resa oggetto di alcuna gara”.
Poi i 5Stelle tornano sulla parata prevista a inizio agosto a lungomare, per capire (spiegano) come a Rimini nulla si crei e neppure vada distrutto, ma per lo più gli si cambi nome e lo si affidi ad altri organizzatori, meglio se amici di chi comanda. “Prendete ad esempio la nuova “invenzione”, la Carnival street parade, a tutti gli effetti è una copia della 9 bar solo che al posto della sfilata delle bici strane c’hanno messo i carri come al carnevale estivo di Misano, carri… più che altro camion (almeno 2 truck come si legge nel contratto). Ancora una volta l’organizzazione è affidata al Consorzio del porto e a Lucio Paesani che firmando il contratto della Molo street parade si è assicurato anche la Carnival street parade, tutto per il bene di Rimini si capisce. L’unica differenza è che la 9Bar non costava nulla, neanche i 10mila sganciati dalla Camera di commercio, era iniziativa di successo e in crescita esponenziale. Le si imputava certo di essere una iniziativa “alcolica”, ma non è che le iniziative di cui parliamo non lo siano, anzi, diremmo che sono piuttosto “stupefacenti”. Una nota di colore: per aggiungere un pizzico di beffa al danno dei bravi organizzatori della 9 Bar l’assessorato fantasma agli eventi ha chiesto a tutti di partecipare in bicicletta ed ha predisposto, tenetevi duro, 8 bar, giusto per non confondersi”.